Carla G. - Bologna
Egregio Direttore, al giorno d'oggi tutti desiderano, mi sembra che molti di questi desideri non siano proprio in linea con quello che Dio ci ha chiesto.
Non desiderare
Delle 10 parole dell'Alleanza desiderare è collocata in due, con il non davanti. Cosa mi dice questo"non"? Desiderare la casa, la ricchezza, la donna dell'altro. Nel giardino dell'eden Dio ha predisposto tutto per l'uomo, c'è solo un albero che l'uomo non può toccare, tutto il resto è per lui, ma l'uomo non riconosce questo, pensa solo che di una cosa non può avere, ma di tutto il resto, può fare quello che vuole, non tiene conto del grande dono che gli è stato fatto, questa ricchezza di cui è elemento. Bramo, desidero altro perché non mi riconosco come valore, non riconosco quello che Dio ha fatto per me, quello che mi ha donato, Dio mi ha chiamato per nome, conosce persino il numero dei capelli del mio capo e come se mi dicesse: non desiderare dell'altro perché tu sei già la ricchezza, la preziosità ai miei occhi. La nostra colpa è il non voler entrare in questa consapevolezza, in ciò che per Lui rappresentiamo, del nostro grande valore, vogliamo altro per poter essere di più, da lì la nostra ricerca estenuante nel confronto con l'altro e con ciò che dell'altro appare, ai nostri occhi, gratificante. Non ci basta essere amati da Dio non abbiamo consapevolezza del nostro valore ai Suoi occhi. Il comandamento non desiderare diviene una modalità per rientrare in noi stessi, nel riconoscere la nostra immagine come Dio l'ha voluta ed ecco il "non": tolgo io stesso da questa immagine quelle impurità, quelle deformazioni, quegli elementi che impediscono la perfezione che Dio ha voluto. Divengo collaborativo del Creatore, in cui il mio desiderare assume una connotazione opposta, non più negativa, un aspirare al di più, al meglio, al grande, al bello, per dare continuità alla creazione. Se riconosco il mio valore, prima ai miei occhi e poi percepisco cosa sono, agli occhi di Dio, non ho più bisogno di desiderare nulla, sono già compiuto, sono libero dalla schiavitù.
Se queste mie idee le possono essere in qualche condivise con altre persone, le usi pure come desidera.
Un cordiale saluto ed un ringraziamento per la rivista.
Carla G.