L'arte di vivere
Padre Marko Rupnik - Roma
Questo nostro tempo ci vede testimoni della precarietà del mondo, dell’instabilità della storia e dell’inconsistenza persino dei fondamenti della civiltà, sui quali giurava tutta l’epoca moderna.
La Parola di Dio che ci ha guidati attraverso l’Avvento ha potuto trovare in noi un grande consenso: lo scenario di questo mondo passerà ed è inutile creare punti fermi in questa nostra storia, perché comunque questo mondo è solo per la semina, e nessun uomo potrà mai renderlo un punto stabile e definitivo della vita.
Tutti i tentativi dell’uomo di vivere la propria umanità da solo, da protagonista assoluto, si consumano nel suo epilogo drammatico e tragico.
La novità perenne che attraversa gli orizzonti di ogni generazione è il Dio che nasce come Bambino per vivere tutto l’itinerario dell’umanità al modo di Dio.
Da Betlemme alla Pentecoste, ciò che si rivela è che l’umanità vissuta da Dio riempie tutto lo spazio e tutto il tempo con l’essenziale e ci fa vedere che la bellezza – e dunque la felicità – non consiste nell’arrivare a quel tanto a cui non si può aggiungere più niente, ma al così essenziale a cui non si può togliere più niente.
Il Bambino di Betlemme ci sussurra che quest’arte della vita si chiama essere realmenteamati da Dio Padre come uomini essendo suoi figli.
Cari amici e benefattori del nostro piccolo Centro Aletti, noi continuiamo a incontrarvi sempre nelle nostre preghiere, affinché tutti possiamo sentire questo meraviglioso sussurro del santo Bambino divino-umano, Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore.