di Don Ferdinando Colombo
Caro amico e cara amica,
il mese di febbraio si apre con la festa della Presentazione di Gesù Bambino al Tempio (2 febbraio, detta anche la "candelora" perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo, luce per illuminare le genti) quarto mistero gioioso del Santo Rosario.
Il racconto evangelico di questo fatto, lo presenta come il gesto liturgico fondamentale della Sacra Famiglia che ringrazia gioiosamente per il dono del figlio, riconoscendo pubblicamente che solo Dio è l'autore della vita.
A Lui appartengono tutti i figli, che poi, da Lui vengono affidati ai genitori perché li proteggano e accompagnino la loro crescita materiale e spirituale.
Al Tempio sono presenti due testimoni importanti, Anna e Simeone. Anziani perché rappresentano la speranza secolare dell'umanità che implora la venuta del Salvatore; fedeli frequentatori del Tempio perché al centro della loro vita c'è la fede in Dio; una vita totalmente dedicata alla preghiera e al servizio della carità.
Sono queste le virtù caratteristiche che hanno indotto la madre Chiesa a dichiarare il 2 febbraio «Giornata mondiale della Vita Consacrata»: uomini e donne che testimoniano con le loro scelte di povertà, castità ed obbedienza il modo di esistere e di agire di Gesù e anticipano quello che ci caratterizzerà tutti quando saremo riuniti nella gioia dell'abbraccio del Padre, e presentati da Cristo come suoi fratelli saremo coinvolti dallo Spirito Santo nella danza d'amore della Trinità.
Papa Francesco ha dichiarato l'intero 2015, Anno alla Vita Consacrata.
Ha preso ufficialmente il via il 30 novembre 2014, prima domenica di avvento. La conclusione è prevista per il 2 febbraio 2016, in occasione dell’annuale Giornata mondiale della Vita Consacrata.
«In questo Anno, come religiosi, vogliamo riconoscere e confessare la nostra debolezza, ma vogliamo anche "gridare" al mondo con forza e con gioia la santità e la vitalità che sono presenti nella vita consacrata. Quanta santità, tante volte nascosta ma non per questo meno feconda, nei monasteri, nei conventi, nelle case dei consacrati, che porta questi uomini e donne ad essere "icone viventi" del Dio "tre volte santo"!».
Di fronte a tanti "profeti di sventura" vogliamo rimanere uomini e donne di speranza; una speranza che non si basa sui nostri "carri e cavalli", cioè sulle nostre forze, sui nostri numeri, ma su Colui nel quale abbiamo riposto la fiducia. In Lui nessuno ci ruberà la nostra speranza.
Prego lo Spirito Santo perché genitori ed educatori presentino la scelta della vita consacrata ai giovani che stanno decidendo il loro futuro. È una scelta di totale innamoramento per Cristo, di coraggiosa presenza nella società, di profonda cultura, di piena realizzazione umana.
Tutte le vocazioni cristiane sono memoria vivente di Gesù, ma solo quella “consacrata” è memoria vivente “del modo di esistere e di agire di Gesù” in quella specifica forma di essere celibe, povero e obbediente per il regno dei cieli.
«I consigli evangelici, con i quali Cristo invita alcuni a condividere la sua esperienza di vergine, povero e obbediente, richiedono e manifestano, in chi li accoglie, il desiderio esplicito di totale conformazione a Lui».
Simeone, guidato dallo Spirito Santo, nel contemplare il piccolo Gesù ci suggerisce la preghiera conclusiva che dovrebbe accompagnare ogni nostra esperienza significativa:
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».
Uniti nella preghiera, ti saluto insieme a collaboratrici e collaboratori
Don Ferdinando Colombo
Proposta: Sostieni con una tua offerta gli studi e la formazione dei giovani che scelgono la vita consacrata.