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Il nostro Santuario: LE CAPPELLE LATERALI
di Daniela Dal Monte
Le cappelle laterali rappresentano un aspetto importante e significativo dell’architettura del Santuario: sono due nel transetto e quattro ai lati.
In origine c’erano altre quattro minuscole cappelline che furono presto liberate dalle statue che le occupavano per fare posto ai grandi e artistici confessionali.
Le cappelle, come tante altre parti del santuario, furono più volte danneggiate; una prima volta nel 1929, con il crollo della cupola e di parte del Tempio.
Una volta ricostruito con grandi sacrifici ma soprattutto con soluzioni ardite per garantire la sicurezza (basti ricordare che la chiesa non ha subito nessun danno dalle recenti scosse di terremoto del 20 e 29 maggio 2012 ) furono i bombardamenti del 1943 e 1944 che colpirono gravemente e in parte distrussero quello che si era da poco riedificato e consacrato.
Delle cappelle di sinistra avevamo già scritto in precedenza, ora ci occuperemo delle due cappelle di destra.
LA CAPPELLA DI SAN GIUSEPPE
Appena entrati nel Santuario, una stretta cancellata introduce alla prima cappella laterale di destra, quella di san Giuseppe, che ha subito negli anni molte peripezie: inizialmente presentava un altare semplice ma elegante, sormontato da un trittico racchiuso in un’importante cornice in stile gotico.
Nel quadro centrale era raffigurato san Giuseppe, in piedi, con Gesù bambino pure in piedi davanti a lui. Due angeli erano rappresentati nelle tavole laterali.
Di questo quadro rimane solo una piccola fotografia in bianco e nero, perché tutta la cappella fu distrutta dai bombardamenti del 25 settembre 1943.
Ai lati di questo quadro c’erano due grandi pale, affrescate su legno e rappresentanti sant’Anna e l’Addolorata, opere del professor Nardi, l’autore dei cartoni delle vetrate. Il Nardi le realizzò nel 1937 per sostituire due delle quattro statue che in precedenza erano a fianco dell’altare.
Danneggiate dalla guerra, di esse si perdette la traccia e le si pensava perdute per sempre, ma una, la pala raffigurante sant’Anna, è stata recentemente ritrovata, come già pubblicato nel mese di settembre scorso.
Tra il 1947 e il 1951 la cappella acquisì la fisionomia che ha attualmente, grazie alla ricostruzione dell’architettura, al nuovo altare marmoreo, donato da un sacerdote bolognese ed eseguito dal laboratorio “Zucchini e figlio” di Bologna e soprattutto al nuovo dipinto che rappresenta il transito di san Giuseppe, opera del pittore e restauratore Renato Pasquì.(*)
Una pregevole ancona in marmo, di ispirazione gotica, incornicia la scena dipinta dal Pasquì, il quale ha fedelmente utilizzato tutti gli elementi iconografici che la tradizione popolare ha inserito nel racconto degli ultimi istanti di vita del padre terreno di Gesù.
Il santo, sdraiato, ha lo sguardo rivolto al Cielo; Gesù seduto presso di lui, alza la mano destra a benedire, mentre con l’altra stringe affettuosamente la mano di san Giuseppe. Dall’altro lato del letto la Madonna partecipa assorta agli ultimi momenti della vita di colui che Dio Padre aveva voluto come custode della sua famiglia.
Dietro la scena due Angeli, uno dei quali tiene il bastone di Giuseppe, miracolosamente fiorito al momento in cui, secondo i vangeli apocrifi, doveva essere scelto lo sposo di Maria. Lo stesso Angelo porta l’indice della mano destra alle labbra, a ricordare che nei Vangeli san Giuseppe non parla mai. È il santo che nel silenzioso servizio manifesta la sua fiduciosa obbedienza alla volontà di Dio, in situazioni di disagio e di pericolo.
La scena è solenne ma intima e familiare.
(*) Renato Pasquì è un nome noto nell’ambito bolognese ed emiliano: ha collaborato alla cappella dell’Immacolata in san Petronio, ha lavorato nella chiesa di Santa Maria dei Servi, sempre a Bologna ed è stato importante restauratore della cupola del duomo di Parma, per citare solo una piccola parte della sua intensa attività.
Nel nostro Santuario aveva già dipinto nel 1933 il Battesimo di Gesù nella cappella del battistero, che fortunatamente è scampata ai danni della guerra, così come i due quadri, raffiguranti Santa Teresa del Bambin Gesù e Santa Rita da Cascia ai lati del quadro della Madonna del rosario, nella cappella adiacente.