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Incontrare Dio nella preghiera della Chiesa - La Preghiera dei Salmi
di Don Mario Cimosa SDB
I salmi contengono il racconto della scoperta quotidiana della presenza di Dio nella vita del popolo di Dio e di ogni cristiano. I salmi sono perciò «la preghiera umana per eccellenza».
Il libro dei salmi è il libro di un popolo così spontaneo e sincero davanti al suo Dio, che ciascuno di noi vi si può ritrovare espresso con tutta la sua interiore esperienza. È la preghiera del povero usata da Gesù durante la sua vita terrena, amplificata e arricchita dalla pietà, dall’esperienza dei credenti nel vero Dio, sia ebrei che cristiani. È perciò la «nostra» preghiera.
I salmi non sono composizioni fatte a tavolino, attingono le loro radici nella vita di preghiera della comunità e dei singoli, prima dei singoli e poi della comunità. La liturgia è stato l’ambiente di nascita e di conservazione di un grandissimo numero di salmi, ma molti sono preghiere scaturite dalla vita stessa. Il libro dei salmi così come si presenta oggi nella Bibbia si è formato verso la fine dell’epoca persiana (III-II sec. a.C.) ed è stata poi la preghiera di Maria e di Gesù. Contiene raccolte di salmi che sono nate lungo i secoli: molti salmi antichi sono stati riletti e ritoccati lungo la storia e hanno trovato il loro compimento in Gesù.
Invocazioni scaturite dalla vita
Ogni salmo è il racconto delle situazioni più diverse, riprese, adattate, completate. Il salterio perciò è un libro scaturito dall’esperienza della vita. Non c’è situazione di vita, intesa come ricerca di Dio o di incontro interiore con lui per lodarlo, ringraziarlo, chiedergli aiuto, lamentarsi con lui, che non sia presente nei salmi. Per l’uomo che vive questa ricerca di Dio le preghiere dei salmi sono già in lui, chiedono solo di esprimersi. I salmi appaiono come la risposta umana piena di dubbi, di crisi, di rifiuti al dialogo con Dio. Sono lo specchio dei problemi, delle sofferenze e delle gioie di tutto un popolo. È una preghiera che non viene rivolta a Dio in un convento ma nelle città, nelle feste, nei lutti, nella politica, nella giustizia sociale.
È la vita concreta infatti la prima situazione vitale che aiuta a capire le preghiere dei salmi.
Quando io recito i salmi mi metto in comunione con tutti coloro che prima di me, sia giudei che cristiani, si sono riconosciuti e si sono sentiti espressi in queste formule di lode e di adorazione, in questi lamenti, in queste suppliche e in questi appelli di speranza e di fiducia.
È interessante anche scoprire come Gesù abbia utilizzato i salmi alla scuola di sua mamma, espressione prima della preghiera del suo popolo, e come i primi cristiani hanno riletto alla scuola di Gesù i salmi in funzione di lui.
La tradizione cristiana ha riletto i salmi alla luce dell’Incarnazione del Verbo, alla luce di Gesù. Il mistero dell’Incarnazione è perciò la chiave di lettura cristiana dei salmi.
La vita di Gesù è la chiave di lettura
Quando l’assemblea liturgica canta o recita un salmo, lo fa in quanto comunità ecclesiale, in quanto corpo di Cristo, in quanto sua sposa prediletta. Essa manifesta se stessa al Signore, con tutta sincerità con i beni che riceve da lui, con le sue zone d’ombra e le macchie da cui egli la purifica. È perciò la preghiera della Chiesa che si esprime anche attraverso i salmi. Per essa la Chiesa penetra di più nel mistero della salvezza. Mistero da accogliere oggi continuamente come un tempo è avvenuto per il popolo di Israele di cui essa è erede. Ogni cristiano è chiamato ad amare e vivere i Salmi. Nella meditazione e nella riflessione costante, anche nella «lectio divina» dove si scopre l’arte della vera preghiera e il modo di far passare i sentimenti dei Salmi nella vita. Praticamente si tratta di ruminare e assaporare i sentimenti del salmista cercando di farli propri, di riviverli e di assimilarli. Poi cercare di scoprire i pensieri che aveva il salmista per applicarli a se stessi in vista di un profitto personale.
Un patrimonio religioso universale
In altre parole trarre dai Salmi quelle idee universali inserite nel contesto concreto del mondo orientale antico per introdurle nell’esistenza reale di tutti i giorni. Trasportare nella società di oggi le idee religiose enunciate dal salmista arricchendole delle realtà e del compimento veterotestamentario. In poche parole occorre trattare il Salterio da vero amico a cui si confidano le proprie cose, in cui si cerca sollievo, conforto, luce, forza...
Oppure, «considerare il Salterio come la fiducia della fidanzata in Colui che essa ama, il balbettio del bambino con la sua mamma, il libro di un popolo che vive alla presenza di Dio» (E. Charpentier). Non ci sono tanto delle idee, né dei sentimenti, quanto delle sensazioni: c’è la vita semplice e senza raggiri di un popolo che vive a cuore aperto davanti al suo Dio. Molti sanno che i Salmi costituiscono per loro un ricco patrimonio di preghiera ma soprattutto un forte grido a Dio nel dolore quando si trovano in situazioni di pericolo o di grande difficoltà. La libertà con cui si esprimono i salmisti mostra a tutti la fede nel dialogo con Dio: una fede più grande del loro cuore e dei loro sentimenti in un Dio più grande dei loro mezzi di comunicazione, delle loro coscienze e capace di capire ciò che forse essi stessi a volte non capiscono.
Una educazione alla lode di Dio, al ringraziamento, alla richiesta di perdono, all'invocazione potrà aiutare quest’anno i lettori della Rivista ad apprendere una capacità di dialogo con il Signore, partendo dalle cose di tutti i giorni e potrebbe essere di grande aiuto per la nostra preghiera personale e comunitaria.
*Don Mario Cimosa è un sacerdote italiano, salesiano da oltre 50 anni. Proveniente dall’Ispettoria Meridionale (Napoli). Ha insegnato Sacra Scrittura in diversi Studentati Teologici Salesiani (Castellamare di Stabia, Napoli; Cremisan in Israele; Torino-Crocetta, e infine per 35 anni nella Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana) e in altre Istituzioni Accademiche come Auxilium e Patristicum. È autore di molte pubblicazioni scientifiche e pastorali bibliche attinenti soprattutto, l’ambito dei Libri Sapienziali e Salmi. Molto apprezzata, tradotta anche in polacco, una “Bibbia illustrata raccontata ai ragazzi”. Al compimento dei suoi 70 anni ha ricevuto una Miscellanea di Studi Biblici: Sophia-Paideia. Sapienza e Educazione (Sir 1, 27), Ed. LAS (Roma 2012) con 25 contributi di biblisti di molte Università del mondo.