di la Redazione
Il Salesiano Coadiutore è un religioso a tutti gli effetti, come i Salesiani Sacerdoti o Chierici: vive la vita comunitaria, condivide preghiera e mensa, professa gli stessi voti di povertà, castità e obbedienza, ma mantiene il suo stato di “laico”.
Al termine della sua Vita Don Bosco era molto orgoglioso di aver dato una fisionomia altamente professionale e profondamente religiosa a uomini che pur condividendo tutti i suoi ideali educativi non avevano la vocazione allo stato clericale.
Il tutto inserito in una visione che non creava nessuna preferenza tra sacerdoti e laici nel campo della perfezione cristiana e dell'apostolato. E’ interessante seguire l’evoluzione di questa figura fin dagli inizi dell’impegno educativo di Don Bosco.
Capi laboratorio
Con l'istituzione dei laboratori interni all’Oratorio di Valdocco, il nodo più delicato e più urgente da sciogliere era quello del personale istruttore ed educatore.
Il problema fu risolto «attraverso laboriose esperienze» le cui fasi furono ricordate da Don Bosco stesso il 14 dicembre 1885, quando durante una riunione del Capitolo Superiore rifece la storia dei suoi “artigiani” nell'Oratorio ed enumerò i vari esperimenti tentati prima di arrivare a una soddisfacente sistemazione.
All'inizio era stato lo stesso Don Bosco a farsi «assistente» e primo «maestro» di arti e mestieri. Poi, realisticamente, ricorse ad esperti in materia, chiamando all'Oratorio veri e propri maestri d'arte salariati.
La scelta di questi maestri si rivelò ben presto molto esigente e selettiva: «Perché siano capaci di ammaestrare gli allievi – diceva Don Bosco - bisogna che siano di moralità, attitudine e scienza non ordinaria e perciò ben pagati».
Collaboratori nati in casa
Era difficile trovare nelle persone l'abbinamento che si desiderava fra perizia professionale e attitudini morali ed educative.
All’inizio dovette servirsi di capi laboratorio trovati in città, ma poi mano a mano che crescevano i giovani apprendisti che avevano trascorsi alcuni anni nello spirito di famiglia, di lavoro, di gioia, di fede che Don Bosco sapeva creare, fu proprio tra questi giovani “artigiani” che attinse i migliori collaboratori e istruttori.
Tra gli artigiani dell'Oratorio non mancarono mai di quelli che si sentivano maggiormente attratti verso di lui e che egli veniva formando con cura speciale nell'intento di farli suoi. Questi tali finivano facilmente con decidersi a stare per sempre con Don Bosco. Essi rientravano maestri in quei laboratori dov'erano stati allievi.
Salesiano Coadiutore: dal collaboratore laico al religioso laico
Don Bosco ebbe di fatto, fin dagli inizi della sua opera, la concreta e fattiva collaborazione dei laici. Ciò gli permise di costatare direttamente il valore e il peso educativo della loro presenza in mezzo ai giovani.
Per lunghi anni la qualifica «coadiutore» continuerà ad indicare genericamente collaboratori laici residenti a Valdocco, avessero o no professato nella Società di San Francesco di Sales. Fino agli anni '80 c’è quella che lo storico Don Piero Stella chiama «la condizione fluida delle origini: coadiutori con voti e senza voti».
Fu una normale e progressiva maturazione di questa forma vocazionale, gestita inizialmente da Don Bosco e successivamente modificata e coordinata alle esigenze istituzionali.
Bisognerà arrivare al 1883 per stabilirne la distinzione e riservare ufficialmente l'appellativo di Coadiutore ai Salesiani laici con voti come lo sono oggi.
Una sola comunità educativa
Nella geografia dei vari gruppi o categorie esistenti nell’Oratorio (sacerdoti, chierici salesiani, seminaristi, studenti e artigiani), i «coadiutori» risultarono inseriti, in forma familiare e indistinta, nel tessuto connettivo di Valdocco, dominato dalla presenza di Don Bosco, confessore e padre spirituale. Tutto in clima di famiglia e di attiva partecipazione, nonostante le differenze di stato.
Nel settore degli artigiani il numero e la qualità dei laici divennero sempre più significativi e richiesti. Proprio da questo gruppo di collaboratori laici, ormai indispensabile e ben assimilato nella sostanza e nello stile al modello voluto da Don Bosco, cominciò a prender corpo la realtà del «Salesiano coadiutore».
Il Salesiano Coadiutore oggi
Oggi i Salesiani Coadiutori sono 1.824 distribuiti in 132 Nazioni diverse. Lavorano fianco a fianco con i sacerdoti in comunità, al servizio dei giovani di tutto il mondo. Operano come educatori che animano e gestiscono opere e attività varie della missione salesiana, come scuole, ostelli, istituti tecnici, centri di promozione agricola, centri editoriali nell’ambito della stampa, della radio, della televisione, centri di sviluppo sociale, legislativo e economico.
Il Salesiano Coadiutore porta in tutti i campi educativi e pastorali il valore proprio della sua laicità, che lo rende in modo specifico testimone del Regno di Dio nel mondo, vicino ai giovani e alle realtà del lavoro.