di Don Erino Leoni, salesiano
Dio ti meraviglia ..
Non è uno scoop pubblicitario ma è il tessuto dei giorni a cui mamma Margherita educa i suoi figli, introducendo il piccolo Giovannino Bosco alla preghiera che fa spalancare gli occhi e apre a riconoscere l’opera di Dio… che è in continua azione, come dice Gesù: “il Padre mio opera sempre e anch’io opero” (Gv 5,17).
Nasce la preghiera di riconoscenza, di meraviglia, di apertura del cuore.
Se la notte è bella e il cielo stellato, mentre Mamma Margherita e i suoi figli stanno a prendere il fresco sulla soglia dice: “E’ Dio che ha creato il mondo e ha messo tante stelle lassù”. Oppure quando i prati sono pieni di fiori, mormora: “Quante cose belle ha fatto il Signore per noi”. Dopo la mietitura, dopo la vendemmia, mentre tirano il fiato dopo la fatica del raccolto, dice: “Ringraziamo il Signore. E’ stato buono con noi. Ci ha dato il pane quotidiano”. Anche dopo il temporale e la grandine che ha rovinato tutto, la mamma invita a riflettere: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Lui sa il perché. Se siamo stati cattivi, ricordiamoci che con Dio non si scherza”.
Lo sguardo vede…
Mamma Margherita educa allo sguardo della fede, che ri-conosce che tutto è edificato, sostenuto, e portato a pieno significato dal Signore. La bellezza del creato, è disegnata e plasmata dalle mani di Dio per l’uomo.
Educare a vedere che la bellezza che ci circonda è “fatta per noi”, è spalancare il cuore. “fatto per me” è sentirsi pensati, voluti e posti in questa magnificenza che ci circonda. “per me” è percepire una pre-dilezione, una pre-scelta che sogna felicità e bellezza personale, “per me”.
La meraviglia affiora…
Non può che sbocciare la meraviglia, la riconoscenza, la fiducia. In questa bellezza nasce la serenità per un dono inatteso, che supera, progettato da tempo.
Solo chi pensa per me cose belle merita il grazie. Solo chi ha tracciato tanta grandezza ha la consegna della mia fede anche quando qualcosa viene meno. Lui sa cosa è bene per me perché dall’eternità ha reso costruito il bello per la mia vita.
Come nel salmo 8:
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è l’hai mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
Davvero fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi:
tutte le greggi e gli armenti e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare, ogni essere che percorre le vie dei mari.
Mistero grandissimo che spalanca alla meraviglia.
O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Quanto sei grande Signore quanta cura hai per noi
Quanta tenerezza hai nel cuore per operare per me tali meraviglie. Mistero grandissimo che spalanca alla meraviglia, e non può lasciare indifferenti
Risplendo talmente nella mia creazione. – dice Dio – Nel sole, nella luna e nelle stelle. / In tutte le mie creature. / Negli astri del firmamento e nei pesci del mare. / Nell'universo della mie creature. / Sulla faccia della terra e sulla faccia delle acque. / Nei movimenti degli astri che sono nel cielo. / Nel vento che soffia sul mare e nel vento che soffia nella vallata. / Nella calma vallata. / Nella quieta vallata. / Nelle piante e nelle bestie e nelle bestie delle foreste. / E nell'uomo. / Creatura Mia. / Nei popoli e negli uomini e nei re e nei popoli. / Ora io risplendo talmente nella mia creazione. / Sulla faccia delle montagne e sulla faccia delle pianure. / Nel pane e nel vino e nell'uomo che ara e nell'uomo che semina. / Nella luce e nelle tenebre. / E nel cuore dell'uomo, / Che è ciò che di più profondo v'è nel mondo. / Nella tempesta che scuote le onde e nella tempesta che scuote le foglie. / Nell'aquila / Mia creatura / Che vola sui picchi. / E nella formica / Mia creatura / Che striscia e che ammassa miseramente. / lo risplendo talmente nella mia creazione. / Che per non vedermi realmente queste povere persone / dovrebbero esser cieche.
Ciechi o meravigliati. Brontoloni o riconoscenti. Così aprendo gli occhi al mattino è dire grazie per la vita che senza fare nulla anche in questo nuovo giorno è data.
Tutto canta e grida di gioia…
Uscendo di casa è osservare la natura che nelle diverse forme canta la Sua opera.
Nell’incontro con le cose è meravigliarsi di una intelligenza che si esprime, dono che possiamo solo coltivare ma ci è data con gratuità. Davanti allo specchio è vedere il nostro volto che narra che tutto è stato pensato “per me”.
Non si può che dire bene. Benedire.
Non si può che dare merito a chi lo dà. Lodare.
Non si può che vivere di gratitudine per un dono immeritato. Ringraziare.
E così la nostra quotidianità è scoperta abitata dalla Sua opera. Dalla Sua presenza. Dalla Sua bellezza. Dalla Sua bontà. E nasce la pace del cuore perché tutto viene dalle Sue mani operose. E si canta per Lui.