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Santuario di Maria Ausiliatrice in Burundi

di (ANS - Ngozi)




Nel primo pomeriggio di sabato scorso, 2 febbraio, il Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez è arrivato all’aeroporto internazionale di Bujumbura, Burundi, per partecipare alla celebrazione del 50° anniversario della presenza salesiana nel paese.
Tra cerimonie e festeggiamenti il Rettor Maggiore ha ribadito l’impegno salesiano per l’educazione della gioventù.





Appena sceso dall’aereo, Don Chávez, accompagnato dal Consigliere per l’Africa-Madagascar, don Guillermo Basañes, da don George Chalissery, Superiore della Visitatoria Zambia-Malawi-Zimbabwe-Namibia, e da don Genaro Gegantoni, Visitatore dell’Etiopia-Eritrea, ha ricevuto il benvenuto di don Camiel Swertvagher, Superiore della Visitatoria “Africa Grandi Laghi” – cui appartiene il Burundi salesiano.





Il gruppo ha poi raggiunto l’opera salesiana di Bujumbura-Buterere, tra le feste dei numerosi giovani presenti. Lì il Rettor Maggiore ha visitato il cantiere nel quale si sta innalzando un santuario a Maria Ausiliatrice e si è congratulato con don Vincent da Silva, sdb, ideatore del progetto, e tutti i suoi collaboratori, ai quali ha detto: “Anche Don Bosco ha fatto così quando ha cominciato la sua opera a Torino. Ha cercato, prima di tutto la Gloria di Dio ed avuto una fiducia enorme verso la Madonna. Che questo santuario sia un luogo d’accoglienza, educazione e pace!”.








La giornata si è conclusa con il trasferimento degli ospiti a Ngozi, Casa Madre dei salesiani nel paese, dove il Rettor Maggiore e i suoi compagni di viaggio sono stati calorosamente accolti dai ragazzi del Liceo Don Bosco.

Ieri, domenica 3 febbraio, a Ngozi erano presenti tutti i rami della Famiglia Salesiana burundese, giunti per festeggiare assieme al Rettor Maggiore il 50° della prima opera salesiana nel paese. Momento centrale della giornata è stata la solenne Eucaristia, presieduta dal vescovo cittadino, mons. Gervais Banshimiyubusa, e concelebrata dal Rettor Maggiore e molti altri sacerdoti, alla presenza di moltissimi fedeli e autorità, quali la Prima Vicepresidente del Senato, vari ministri e ambasciatori.








Nell’omelia mons. Banshimiyubusa ha lodato l’opera di Don Bosco e ringraziato i salesiani per quanto compiuto in 50 anni in Burundi e in particolare nella sua diocesi. Ha, inoltre, incoraggiato i Figli di Don Bosco, e con loro i numerosi exallievi, a restare fedeli al carisma salesiano, dando testimonianza nella società di gioia, bontà, umiltà e pazienza.

In seguito ha preso la parola don Swertvagher, che ha ripercorso brevemente la storia dei 50 anni di presenza salesiana, segnalando la diffusione dell’opera nel paese e ricordato i momenti più belli e quelli più duri.

Per ultimo ha parlato il Rettor Maggiore, che ha ringraziato mons. Banshimiyubusa e il governo burundese per la loro collaborazione, auspicandone la prosecuzione per il futuro. Rispondendo ad una domanda del vescovo, Don Chávez ha detto che i salesiani in Burundi hanno intenzione d’impegnarsi anche nell’educazione universitaria dei giovani, per così formare secondo i canoni del “buon cristiano ed onesto cittadino” la classe dirigente del paese. Rivolto ai giovani, infine, ha detto di sognare un futuro migliore per il loro paese e di coltivare gli strumenti per rendere i sogni realtà, così come fece Don Bosco che si sforzò di mettere in pratica il sogno avuto a 9 anni.

La giornata è proseguita con ulteriori festeggiamenti e atti celebrativi, nel quale hanno risuonato ancora gli inni a Don Bosco e i richiami a vivere “il Vangelo della Gioia”.