di Don Joan Maria Vernet
Lettura della Parola di Dio
“Poi partì di là e andò nel suo paese e i suoi discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga; molti, udendolo, si stupivano e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? Che sapienza è questa che gli è data? E che cosa sono queste opere potenti fatte per mano sua? Non è questi il falegname, il figlio di Maria, e il fratello di Giacomo e di Iose, di Giuda e di Simone? Le sue sorelle non stanno qui da noi?» E si scandalizzavano a causa di lui. Ma Gesù diceva loro: «Nessun profeta è disprezzato se non nella sua patria, fra i suoi parenti e in casa sua». E non vi poté fare alcuna opera potente, ad eccezione di pochi malati a cui impose le mani e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità” (Mc 6:1-6).
Meditazione
Il Vangelo di Marco parla poco della Madre di Gesù, appena due volte: nel nostro brano vien citata per nome; nell’altro brano Maria vien chiamata “tua madre” (Mc 3, 31-35). Ma ci basta sapere che Marco chiama Maria “madre di Gesù”: afferma che Gesù è il figlio di Maria, come lo è anche di Dio (Mc 1,1). Questa è la sublime identità di Gesù: avere per madre una donna della storia umana e per padre Dio stesso. Questa è la grandezza di Maria: semplice creatura umana che diventa madre del Figlio di Dio fattosi uomo. E questa è anche la grandezza di San Giuseppe, custode della famiglia, sposo di Maria e padre davidico o legale di Gesù, in quanto attraverso il casato di Giuseppe giunse a Gesù l’eredità profetica della famiglia di Davide. Dio, rispettando sempre le leggi umane e divine, fa delle meraviglie nei suoi disegni. In questi disegni vi entriamo anche noi che crediamo in Gesù figlio di Dio e di Maria. La grazia e il favore di Dio sono anche con noi.
Orazione
O Gesù, centro della nostra fede, vero Dio e vero uomo, nato da Maria in una stalla di Betlemme! Grazie per la fede che ci hai donato che ci permette di contemplare misteri così luminosi come quello del Natale, perfettamente umano e perfettamente divino. Nessun’altra religione ha mai mostrato una realtà simile che ha riempito di stupore e di tenerezza generazioni di Cristiani lungo i secoli. Tu hai acconsentito al desiderio della Sposa del Cantico dei cantici che sospirava: “Oh, se tu fossi un mio fratello allattato al seno di mia madre...!”. Tu, facendoti uomo, ti sei fatto nostro fratello e sei stato il nostro Salvatore. Accanto a te vediamo sempre tua mamma Maria, che proprio nel momento di morire sulla croce, hai lasciata a tutti noi come madre carissima. Ti ringraziamo per questo dono meraviglioso, e lodiamo anche nostra madre per la sua presenza, la sua tenerezza e il suo continuo aiuto nel cammino della nostra vita.
Contemplazione
Per fare il presepio ci vuole il nostro impegno, la nostra iniziativa e la nostra creatività, ma poi davanti al mistero sconvolgente del Natale ci riempiamo di stupore per la creatività ineguagliabile di Dio. La preghiera sgorga spontanea, tante volte accompagnata dai canti natalizi. Questa è la nostra partecipazione. Ma tante volte Dio dà ai suoi fedeli il dono di contemplare il Natale in una gioia intima che sgorga dal fondo del cuore, come una grazia che riempie di luce, di gioia e di consolazione che ci fa capire meglio il mistero. Questa è la contemplazione. Questo dono di Dio accompagna spesso la fede, la vita cristiana vera, l’amore verso Gesù e verso il prossimo di molte anime cristiane aperte alla grazia. Chiediamo a Dio di diventare anime contemplative.
Condivisione
Il fatto del presepio, fatto in casa o visto in chiesa, può essere molto arricchente per noi. Penso che una bella condivisione o catechesi si può fare nel seno della propria famiglia con la semplice spiegazione del presepio: Betlemme, l’editto dell’imperatore Augusto, una stalla e la nascita di un bambino che era annunciato dai profeti e che era Figlio di Dio. Pur venendo dalla gloria del cielo, ha voluto farsi semplice e umile, non è venuto con forza e potere, e gli angeli hanno dato al mondo un messaggio di lode a Dio e di pace per gli uomini. Anche gli altri personaggi o dettagli del presepio hanno importanza: Maria, Giuseppe, i pastori, i magi, i doni e la stella, che l’istinto della fede sa approfondire e amare.
Azione
Natale è la festa dei doni, della gioia, della tenerezza, della vicinanza di Dio. Dovremmo sentire la felicità di sperimentare qualcuno di questi atteggiamenti e comunicarne alcuni con generosità e bontà: abbiamo ricevuto molto, cerchiamo di dare qualcosa anche agli altri, sia spiritualmente sia materialmente.