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Anniversario morte Don Antonio Gavinelli
di Santuario del Sacro Cuore luglio 1968
Cogliere di Don Gavinelli le linee essenziali non è facile. Non era uomo di molte parole. Non indulgeva facilmente a confidenze personali.
Da buon piemontese aveva il pudore caratteristico della sua gente per i sentimenti profondi. Fu un lavoratore spesso solitario, dalla tempra robusta, coraggioso e costante di Fronte a tutte le difficoltà.
Figura eminente di Salesiano, di Sacerdote, di organizzatore e di costruttore di opere, chi gli era vicino ammirava facilmente la sua opera prudente, instancabile, sostenuta da una grande fede, a sua volta fatta di semplicità di rapporti col soprannaturale, sicura sempre nei mezzi e nello scopo altamente spirituale.
Rari anche i momenti di effusione del suo animo.
Colgo da un suo scritto del 1955, queste espressioni semplici, quasi quotidiane, rivelatrice, a mio parere, della sua mitezza spirìtuale « Rendiamo grazie al Cuore Sacratissimo di Gesù perché si è degnato servirsi di noi per le opere sue di bene... Insieme preghiamo il Cuore S.S. di Gesù perché ci conceda di poter continuare a lavorare per Lui e per la salvezza delle anime ».
Fu realizzatore felice e ammirato di opere di zelo a Rimini, ad Ancona, e soprattutto qui a Bologna nella prima ricostruzione del Tempio, nella organizzazione efficiente delle opere parrocchiali maschili e femminili, nella seconda e dura ricostruzione del Tempio dopo la guerra, a cui si aggiunse quella dell’Istituto e dei Laboratori Professionali, dell’Orfanatrofio di Castel de’ Britti, infine la coraggiosa iniziativa dell’opera Salesiana e del Tempio di S. G. Bosco di via Bellaria.
Forse si potrebbe ammirare in Don Gavinelli un esemplare stupendo di operatore economico nel Regno di Dio. Ma dobbiamo, invece, osservare che le sue affermazioni nel campo delle realizzazioni pratiche non sono che la manifestazione esterna, rivelatrice dell’intima carica della sua anima sacerdotale.
Nella sua vita abbiamo particolarmente ammirato due virtù: una profonda fede ancorata alla devozione al S. Cuore, a Maria Ausiliatrice e a D. Bosco, e una generosa carità concretizzata nelle opere attuate a vantaggio di tutti.
Nessuno di noi può conoscere profondamente tutto il bene di luce, di grazia, di carità e di conforto compiute durante questi anni di servizio alla Parrocchia e all'Opera Sacro Cuore.