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Maggio - pensieri ... per meditare
Le parole del Papa raccontano la nostra fede ...
Il Papa: Gli avvenimenti successi in questi giorni circa la Curia ed i miei collaboratori hanno recato tristezza nel mio cuore, ma non si è mai offuscata la ferma certezza che nonostante la debolezza dell’uomo, le difficoltà e le prove, la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo
Il Papa: San Paolo ha sofferto terribilmente...ma in tutte queste situazioni, dove sembrava non aprirsi una ulteriore strada, ha ricevuto consolazione e conforto da Dio. Per annunziare Cristo ha subito anche persecuzioni, fino ad essere rinchiuso in carcere, ma si è sentito sempre interiormente libero, animato dalla presenza di Cristo e desideroso di annunciare la parola di speranza del Vangelo
Il Papa: Tutti possiamo constatare come nel nostro mondo, anche se siamo sempre più vicini l’uno all’altro con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, e le distanze geografiche sembrano sparire, come tuttavia la comprensione e la comunione tra le persone è spesso superficiale e difficoltosa. Permangono squilibri che non di rado portano a conflitti; il dialogo tra le generazioni si fa faticoso e a volte prevale la contrapposizione; assistiamo a fatti quotidiani in cui ci sembra che gli uomini stiano diventando più aggressivi e più scontrosi; comprendersi sembra troppo impegnativo e si preferisce rimanere nel proprio io, nei propri interessi. In questa situazione, possiamo veramente trovare e vivere quell’unità di cui abbiamo tanto bisogno?
Il Papa: Adulto, secondo il Vangelo, non è colui che non è sottoposto a nessuno e non ha bisogno di nessuno. Adulto, cioè maturo e responsabile, può essere solo colui che si fa piccolo, umile e servo davanti a Dio, e che non segue semplicemente i venti del tempo
Il Papa: Non cedete alla tentazione della mediocrità e dell’abitudine! Coltivate nell’animo desideri alti e generosi! Fate vostri i pensieri, i sentimenti, le azioni di Gesù! Sì, il Signore chiama ciascuno di voi ad essere collaboratore infaticabile del suo disegno di salvezza, che cambia i cuori; ha bisogno anche di voi per fare delle vostre famiglie, delle vostre comunità e delle vostre città, luoghi di amore e di speranza.
Il Papa ai vescovi italiani: Giovanni XXIII impegnava i Padri ad approfondire e a presentare tale perenne dottrina in continuità con la tradizione millenaria della Chiesa, «trasmettere pura ed integra la dottrina, senza attenuazioni o travisamenti», ma in modo nuovo, «secondo quanto è richiesto dai nostri tempi». Con tale chiave di lettura e di applicazione, nell’ottica non certo di un’inaccettabile ermeneutica della discontinuità e della rottura, ma di un’ermeneutica della continuità e della riforma, ascoltare il Concilio e farne nostre le autorevoli indicazioni, costituisce la strada per individuare le modalità con cui la Chiesa può offrire una risposta significativa alle grandi trasformazioni sociali e culturali del nostro tempo, che hanno conseguenze visibili anche sulla dimensione religiosa
Il Papa: L'assenza del padre, il problema di un padre non presente nella vita del bambino è un grande problema del nostro tempo, perciò diventa difficile capire nella sua profondità che cosa vuol dire che Dio è Padre per noi. Da Gesù stesso, dal suo rapporto filiale con Dio, possiamo imparare che cosa significhi propriamente «padre», quale sia la vera natura del Padre che è nei cieli
Il Papa ai cardinali: In questo momento la mia parola può solo essere una parola di ringraziamento. Ringraziamento innanzitutto al Signore per i tanti anni che mi ha concesso; anni con tanti giorni di gioia, splendidi tempi, ma anche notti oscure. Ma in retrospettiva si capisce che anche le notti erano necessarie e buone, motivo di ringraziamento
Il Papa: Cari amici, l’Ascensione ci dice che in Cristo la nostra umanità è portata alle altezze di Dio; così, ogni volta che preghiamo, la terra si congiunge al Cielo. E come l’incenso, bruciando, fa salire in alto il suo fumo, così, quando innalziamo al Signore la nostra fervida e fiduciosa preghiera in Cristo, essa attraversa i cieli e raggiunge Dio stesso, viene da Lui ascoltata ed esaudita
Il Papa: Il lavoro non è solo strumento di profitto individuale, ma momento in cui esprimere le proprie capacità spendendosi, con spirito di servizio, nell’attività professionale, sia essa di tipo operaio, agricolo, scientifico o di altro genere
Il Papa ai vescovi degli Stati Uniti: Cari Fratelli Vescovi, è mio auspicio che l'Anno della Fede, che inizierà il prossimo 12 ottobre, nel cinquantesimo anniversario della convocazione del concilio Vaticano II, possa risvegliare il desiderio, da parte di tutta la comunità cattolica in America, di riappropriarsi con gioia e gratitudine dell'incommensurabile tesoro della nostra fede. Con il progressivo indebolirsi dei valori cristiani tradizionali e la minaccia di un tempo in cui la nostra fedeltà al Vangelo ci può costare cara, la verità di Cristo non ha bisogno solo di essere compresa, articolata e difesa, ma anche di essere proposta con gioia e fiducia come chiave della realizzazione umana autentica e del benessere della società nel suo insieme
Il Papa alla proiezione del film "Maria di Nazaret": Maria di Nazareth, è la donna che dice un sì “pieno e totale alla volontà divina”, che non barcolla neanche davanti al dolore della perdita del Figlio, trovando invece “la beatitudine piena e profonda”:
“In Lei c’è la ricchezza di una vita che è stata un ’Eccomi’ a Dio: è una madre che avrebbe il desiderio di tenere sempre con sé il proprio Figlio, ma sa che è di Dio; ha una fede e un amore così grandi da accettare che parta e compia la sua missione; è un ripetere ‘Eccomi’ a Dio dall’Annunciazione fino alla Croce”.
Il Papa alla proiezione del film "Maria di Nazaret": Non è facile tratteggiare la figura di una madre, perché contiene una ricchezza di vita difficilmente descrivibile; e ciò è ancora più impegnativo se si tratta di Maria di Nazareth, una donna che è Madre di Gesù, del Figlio di Dio fatto uomo
Il Papa al Katholikentag: Desidero dedicare qualche parola particolare ai giovani e ai giovani adulti...Abbiate il coraggio di orientarvi a Gesù Cristo! Rafforzatevi gli uni gli altri nella fede! Sostenete tra i vostri amici, a scuola, al lavoro, il messaggio del Vangelo! Così come Cristo ama la Chiesa, anche noi vogliamo amare la Chiesa. Sì, identificatevi con la Chiesa, perché Cristo s'identifica con la Chiesa, perché Cristo s'identifica con noi!
Il Papa: Quanto più progrediamo nell’ascolto e nel dialogo con Dio, perché la preghiera diventi il respiro quotidiano della nostra anima, tanto più percepiamo anche il senso del nostro limite, non solo davanti alle situazioni concrete di ogni giorno, ma anche nello stesso rapporto con il Signore. Cresce allora in noi il bisogno di fidarci, di affidarci sempre più a Lui; comprendiamo che «non sappiamo… come pregare in modo conveniente». Ed è lo Spirito Santo che aiuta la nostra incapacità, illumina la nostra mente e scalda il nostro cuore, guidando il nostro rivolgerci a Dio
Il Papa saluta gli Aretini: Chi è capace di rendere presente in modo così perfetto la cultura del passato è anche capace di aprire cultura per il futuro
Il testo del discorso che il Papa avrebbe dovuto pronunciare al Santuario di La Verna: In questo Sacro Monte, san Francesco vive in se stesso la profonda unità tra sequela, imitatio e conformatio Christi. E così dice anche a noi che non basta dichiararsi cristiani per essere cristiani, e neppure cercare di compiere le opere del bene. Occorre conformarsi a Gesù, con un lento, progressivo impegno di trasformazione del proprio essere, a immagine del Signore, perché, per grazia divina, ogni membro del Corpo di Lui, che è la Chiesa, mostri la necessaria somiglianza con il Capo, Cristo Signore
Il Papa a San Sepolcro: Ai giovani rivolgo l’invito a saper pensare in grande: abbiate il coraggio di osare! Siate pronti a dare nuovo sapore all’intera società civile, con il sale dell’onestà e dell’altruismo disinteressato. E’ necessario ritrovare solide motivazioni per servire il bene dei cittadini
Il Papa: Quale Madre della Chiesa, Maria Santissima vuole sempre confortare i suoi figli nei momenti di maggiore difficoltà e sofferenza. E questa Città ha sperimentato molte volte il suo materno soccorso. Pertanto, anche oggi, noi affidiamo alla sua intercessione tutte le persone e le famiglie della vostra comunità che si trovano in situazioni di maggiore bisogno
Il Papa ad Arezzo: La Città di Arezzo riassume, nella sua storia plurimillenaria, espressioni significative di culture e di valori. Tra i tesori della vostra tradizione, c’è la fierezza di un’identità cristiana, testimoniata da tanti segni e da devozioni radicate, come quella per la Madonna del Conforto. Questa terra, dove nacquero grandi personalità del Rinascimento, da Petrarca a Vasari, ha avuto parte attiva nell’affermazione di quella concezione dell’uomo che ha inciso sulla storia d’Europa, facendo forza sui valori cristiani
Il Papa: La celebrazione solenne del millenario della consacrazione del duomo di Bamberg, alla quale partecipo intimamente, può diventare per l’arcidiocesi di Bamberg il preludio dell’Anno della Fede che ho proclamato per tutta la Chiesa. Può incoraggiare tutti voi, sacerdoti e fedeli, a riscoprire e ad approfondire quella fede, della quale il vostro splendido duomo si erge come testimone di pietra al centro della città vescovile e della Franconia
Il Papa al termine del concerto diretto dal Maestro Muti: Cari amici, mi auguro che questa sera possiamo ripetere a Dio, con fede: In te, Signore, ripongo, con gioia, la mia speranza, fa’ che ti ami come la tua Santa Madre, perché alla mia anima, al termine del cammino, sia data la gloria del Paradiso
Il Papa: Il Magnificat che abbiamo ascoltato è il canto di lode di Maria e di tutti gli umili di cuore, che riconoscono e celebrano con gioia e gratitudine l’azione di Dio nella propria vita e nella storia; di Dio che ha uno «stile» diverso da quello dell’uomo, perché si schiera dalla parte degli ultimi per dare speranza.
Il Papa: L’evangelizzazione, che ha sempre carattere di urgenza, in questi tempi spinge la Chiesa ad operare con passo ancora più spedito per le vie del mondo, per portare ogni uomo alla conoscenza di Cristo. Solo nella Verità, infatti, che è Cristo stesso, l’umanità può scoprire il senso dell’esistenza, trovare salvezza, e crescere nella giustizia e nella pace. Ogni uomo e ogni popolo ha diritto a ricevere il Vangelo della verità. In questa prospettiva, assume particolare significato il vostro impegno a celebrare l’Anno della Fede, ormai prossimo, per rafforzare l’impegno di diffusione del Regno di Dio e di conoscenza della fede cristiana
Il Papa agli Ebrei: la Dichiarazione Nostrae Aetate non solo assunse una netta posizione contro ogni forma di antisemitismo, ma gettò anche le basi per una nuova valorizzazione teologica del rapporto della Chiesa con l'ebraismo, e mostrò la sua fiducia nel fatto che l'apprezzamento dell'eredità spirituale condivisa da ebrei e cristiani avrebbe portato a una comprensione e a una stima reciproca sempre più grandi
Il Papa: Un sacerdote rinnova la sua vita e attinge forza per il suo ministero dalla contemplazione della Parola di Dio e dal dialogo intenso con il Signore. È consapevole del fatto che non si può portare Cristo ai fratelli né trovarlo nei poveri e ammalati, se non lo si scopre prima della preghiera fervente e costante. È necessario promuovere un rapporto personale con Colui che poi si annuncia, si celebra e si comunica. Qui sta il fondamento della spiritualità sacerdotale, arrivare a essere un segno trasparente e una testimonianza viva del Buon Pastore
Il Papa: Cari fratelli e sorelle, l’episodio della liberazione di Pietro raccontato da Luca ci dice che la Chiesa, ciascuno di noi, attraversa la notte della prova, ma è la vigilanza incessante della preghiera che ci sostiene. Anche io, fin dal primo momento della mia elezione a Successore di san Pietro, mi sono sempre sentito sorretto dalla preghiera di voi, dalla preghiera della Chiesa, soprattutto nei momenti più difficili. Ringrazio di cuore
Il Papa alle Guardie Svizzere: Cari amici! Profittate del tempo che trascorrete qui a Roma, per crescere nell'amicizia con Cristo, per amare sempre di più la sua Chiesa e per camminare verso la meta di ogni vera vita cristiana: la santità
Benedetto XVI in occasione della recita del Regina Cæli: “La vera vigna di Dio, la vite vera, è Gesù, che con il suo sacrificio d’amore ci dona la salvezza, ci apre il cammino per essere parte di questa vigna”.
Il Papa: Cari amici, ognuno di noi è come un tralcio, che vive solo se fa crescere ogni giorno nella preghiera, nella partecipazione ai Sacramenti, nella carità, la sua unione con il Signore. E chi ama Gesù, vera vite, produce frutti di fede per un abbondante raccolto spirituale. Supplichiamo la Madre di Dio perché rimaniamo saldamente innestati in Gesù e ogni nostra azione abbia in Lui il suo inizio e in Lui il suo compimento
Il Papa ai vescovi degli Usa: Non è esagerato dire che fornire ai giovani una solida educazione nella fede costituisce la sfida interna più urgente che la comunità cattolica nel vostro Paese deve affrontare. Il deposito della fede è un tesoro incommensurabile che ogni generazione deve trasmettere a quella successiva, conquistando i cuori a Gesù Cristo e formando le menti nella conoscenza, nella comprensione e nell'amore per la sua Chiesa Il Papa: È opportuno che gli Stati vigilino affinché le politiche sociali non accrescano le disuguaglianze e permettano a ognuno di vivere in modo dignitoso. A tal fine, considerare le persone da aiutare prima della mancanza da colmare, significa ridare loro il ruolo di protagonista sociale, e permettere loro di prendere in mano il proprio futuro, per occupare il posto che spetta loro nella società
Il Papa all'Università Cattolica: Vissuta nella sua integralità, la ricerca è illuminata da scienza e fede, e da queste due «ali» trae impulso e slancio, senza mai perdere la giusta umiltà, il senso del proprio limite. In tal modo la ricerca di Dio diventa feconda per l’intelligenza, fermento di cultura, promotrice di vero umanesimo, ricerca che non si arresta alla superficieIl Papa: La vita e il discorso di Stefano improvvisamente si interrompono con la lapidazione, ma proprio il suo martirio è il compimento della sua vita e del suo messaggio: egli diventa una cosa sola con Cristo
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