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Un nuovo anno
di Don Ferdinando Colombo
Il I° gennaio, per la Chiesa, è la giornata della pace.
Il Papa è solito mandare un messaggio legato alle situazioni concrete del mondo, che diventa l'indicazione di un cammino da percorrere. Ecco una sintesi del suo messaggio di quest'anno:
«Il 2020 è stato segnato dalla grande crisi sanitaria del Covid-19. Perciò ho scelto come tema di questo messaggio:
La cultura della cura
come percorso di pace
per debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente.
Ricordiamo che tutto è in relazione, e che la cura autentica della nostra stessa vita e delle nostre relazioni con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri.
Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, perché nessuno si salva da solo e nessuno Stato nazionale isolato può assicurare il bene comune della propria popolazione.
Per questo è necessario essere solidali.
L’Enciclica Laudato si’ prende atto pienamente dell’interconnessione di tutta la realtà creata e pone in risalto l’esigenza di ascoltare nello stesso tempo il grido dei bisognosi e quello del creato.
Pace, giustizia e salvaguardia del creato sono tre questioni del tutto connesse, che non si potranno separare in modo da essere trattate singolarmente.
Papa Francesco conclude invitandoci a:
prendere in mano questa “bussola” dei principi sopra ricordati, per imprimere una rotta comune al processo di globalizzazione, una rotta veramente umana.
Rinnovo il mio incoraggiamento, affinché si possa giungere al traguardo di un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, di dialogo costruttivo e di mutua comprensione.
Come cristiani, teniamo lo sguardo rivolto alla Vergine Maria, Stella del mare e Madre della speranza.
Tutti insieme collaboriamo per avanzare verso un nuovo orizzonte di amore e di pace, di fraternità e di solidarietà, di sostegno vicendevole e di accoglienza reciproca.
Non cediamo alla tentazione di disinteressarci degli altri, specialmente dei più deboli, non abituiamoci a voltare lo sguardo, ma impegniamoci ogni giorno concretamente per formare una comunità composta da fratelli che si accolgono reciprocamente, prendendosi cura gli uni degli altri».