Articoli
torna all'elenco
Il Papa propone di camminare verso un “patto educativo globale”
di Don Ferdinando Colombo
Giovedì 15 ottobre propone una giornata di preghiera, di digiuno e di opere di carità per aiutare l’umanità a prendere coscienza della responsabilità nei confronti dell’educazione, per alimentare lo spirito di incontro tra le generazioni, le religioni e le culture nonché tra l’uomo e l’ambiente.
Prima che scoppiasse la pandemia il Papa aveva convocato a Roma tutti coloro che, a vario titolo e a tutti i livelli disciplinari e della ricerca, operano nel campo dell'educazione e si rivolge in particolare ai giovani affinché partecipano all'incontro spinti dalla «responsabilità nel costruire un mondo migliore».
La proposta era partita dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana
che si rivolge alle istituzioni educative perché si uniscano per fare di questa occasione una tappa in cui affidarci a Dio, Padre di tutti, fonte di vita e di speranza.
Da questo sguardo rivolto all’unico Signore viene il coraggio di sviluppare, anche attraverso l’educazione, quel movimento di unità e solidarietà tra persone, religioni e culture, che potrà generare una umanità rinnovata.
L’educazione non è uno sport individuale, ma di squadra!
Tutti sono consapevoli che ci vuole un villaggio per educare, che sono necessarie molte alleanze per far crescere una persona in forma sana e integrale.
Lo sapeva molto bene don Bosco, che prima di tutto ha pensato alle case salesiane come ad ambienti di famiglia dove ognuno poteva sentirsi a casa propria dentro un ambiente ricco di proposte coinvolgenti: un vero ecosistema educativo” a misura di ragazzo, di adolescente e di giovane!
Si è rotto il cosiddetto “patto educativo"
Purtroppo non possiamo negare che «oggi è in crisi, si è rotto il cosiddetto “patto educativo”; il patto educativo che si crea tra la famiglia, la scuola, la patria e il mondo, la cultura e le culture. Si è rotto e rotto davvero; non si può rincollare o ricomporre. Non si può rammendare, se non attraverso un rinnovato sforzo di generosità e di accordo universale». (Papa Francesco)
Quando noi adulti non andiamo d’accordo l’educazione si blocca, le persone non maturano e tutto diventa difficile: lo sappiamo tutti, l'abbiamo sperimentato nell’esperienza familiare e in quella sportiva, in quella scolastica e universitaria e in quella sociale.
Siamo tutti chiamati a ‘unire gli sforzi. Non vi è soluzione alternativa!’. Impegnarsi per l'educazione dei giovani vuol dire impegnarsi perché questo nostro mondo abbia un futuro vivibile.
San Giovanni Bosco,
padre maestro e amico dei giovani
hai detto e testimoniato con la tua vita che
chi ama educa.
Aiutaci ad essere appassionati educatori
alla vita piena e abbondante del Vangelo,
educatori alla giustizia e alla pace,
educatori alla solidarietà verso chi è più debole.
Sul tuo esempio
aiutaci ad amare intensamente Il Signore della vita
e a condividere con i giovani questa fede
che ispira scelte di vita impegnative,
per costruire insieme la civiltà dell'Amore.