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Il pastore si fa agnello
di Don Ferdinando Colombo
«Ecco l'agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo»
Nell'antico testamento, in mancanza della rivelazione del volto paterno di Dio, si pensava di dover placare un Dio irato e vendicativo con sacrifici di animali...
No, Dio aveva già detto per bocca di Isaia: sono stanco dei tuoi sacrifici senza numero. Io non bevo il sangue dei tuoi agnelli, io non mangio la loro carne (cf. Isaia 1, 11).
Ecco, faccio nuove tutte le cose
Appare il capovolgimento totale portato da Gesù: mentre in tutte le religioni l'uomo sacrifica qualcosa per Dio, ora è Dio che sacrifica se stesso per l'uomo.
Dio non esige la vita del peccatore, dà la sua vita anche a coloro che gliela tolgono.
E dal suo costato aperto sulla croce non esce vendetta o rabbia, ma sangue e acqua, sangue d'amore, acqua di vita, la capacità di amare sempre e comunque.
Dio patisce con noi
Dio, Trinità Misericordia, non è indifferente alle vicende di grazia e di peccato dell'uomo. La sua forte passione d'amore che l'ha portato all'incarnazione del Figlio lo porta a soffrire vedendo il male che l'uomo ha e fa; soffre per amore. La sofferenza di Dio è figlia della sua passione d'amore, come splendidamente sintetizza Origene, un Padre della Chiesa del terzo secolo.
L'Amore vince il peccato
Ecco colui che toglie il peccato; non un verbo al futuro, nell'attesa; non al passato, come un fatto concluso, ma al presente: ecco colui che instancabilmente continua a togliere il mio peccato di adesso.
E come? Con il castigo? No, con il bene. Per disarmare la vendetta porge l'altra guancia, per vincere la zizzania del campo si prende cura del buon grano. Anche oggi: elemosina da ciascuno di noi la disponibilità ad essere strumenti del suo amore. (Ermes Ronchi)
Il Suo Sangue è vita per noi
Gesù è la vittima del nuovo sacrificio che è la croce, vittima gradita a Dio, il cui Sangue, che per la mentalità ebraica è la vita, viene sparso per noi. Non più sangue animale, ma sangue veramente umano, perché Gesù è vero uomo, nato da una donna; ma che è anche, Sangue divino perché del Figlio di Dio.
Gesù si offre coscientemente in sacrificio, di sua volontà, in obbedienza al Padre, in tutta umiltà, abbassandosi alla condizione umana, accettando il dolore, i patimenti e la sofferenza fisica fino alla morte di croce, amando di amore infinito gli uomini per i quali dà la vita: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”.
Questo è il mio sangue, bevetene tutti
Dunque il Suo è un sangue che libera, che è prezioso e che trasfigura.
Gesù ci invita a bere il suo Sangue, il Sangue della Nuova Alleanza, per entrare in comunione con la vita divina. Dio concede dunque a noi la sua stessa vita attraverso quel Sangue: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10).
«Cristo, Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione
e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti
e regneranno sopra la terra.
L’Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza, onore, gloria e benedizione».
A Colui che siede sul trono e all’Agnello
lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». Amen. (Apocalisse 5)