Scrive il Rettor Maggiore Don Pascual Chávez Villanueva «Facendo nostro il motto Da mihi animas, cetera tolle, vogliamo assumere il programma spirituale ed apostolico di Don Bosco e la ragione del suo instancabile operare per “la gloria di Dio e la salvezza delle anime”. Così potremo ritrovare l’origine del nostro carisma, il fine della nostra missione, il futuro della nostra Congregazione»
Tornare a Don Bosco
La nostra prima e concreta preparazione a questa celebrazione bicentenaria è condividere il suo impegno educativo e di ravvivare nel cuore di ciascuno di noi la passione apostolica.
Invitati a ripartire da Don Bosco per capire sempre meglio e poter assumere con più fedeltà la passione che ardeva nel suo cuore e lo spingeva a cercare la gloria di Dio e la salvezza delle anime, imitiamolo anche nella sua instancabile operosità nel promuovere vocazioni al servizio della Chiesa, frutto il più prezioso della sua opera di educazione ed evangelizzazione, di formazione umana e cristiana dei giovani.
Triennio di preparazione al Bicentenario
La preparazione, è scandita da un cammino in tre tappe. Ogni tappa intende sviluppare un aspetto del carisma di Don Bosco.
Primo anno:Conoscenza della storia di Don Bosco,16 agosto 2011 - 15 agosto 2012.
La prima tappa è centrata sulla conoscenza della storia di Don Bosco e del suo contesto, della sua figura, della sua esperienza di vita, delle sue scelte.
Senza conoscenza non può nascere amore, imitazione e invocazione; solo l’amore poi spinge alla conoscenza. Si tratta quindi di una conoscenza che nasce dall’amore e conduce all’amore: una conoscenza affettiva.
Secondo anno: Pedagogia di Don Bosco,16 agosto 2012 - 15 agosto 2013.
È l’occasione per approfondire la pedagogia di Don Bosco, sviluppare le sue grandi virtualità, di modernizzarne i principi, i concetti, gli orientamenti, interpretare oggi le sue idee di fondo.
Terzo anno: Spiritualità di Don Bosco,16 agosto 2013 - 15 agosto 2014.
Urge infine conoscere e vivere la spiritualità di Don Bosco. A fondamento della fecondità della sua azione e della sua attualità, c’è la sua profonda esperienza spirituale.
Conoscendo e imitando Don Bosco,
facciamo dei giovani la missione della nostra vita
Il primo anno del triennio di preparazione al bicentenario della nascita di Don Bosco è tutto centrato sulla conoscenza della sua storia. Dobbiamo studiarlo e, attraverso le vicende della sua vita, dobbiamo conoscerlo come educatore e pastore, fondatore, guida, come legislatore. Si tratta di una conoscenza che conduce all’amore e all’imitazione. Questo è il tema della Strenna 2012.
Per noi membri della Famiglia salesiana, per chi a Don Bosco si rivolge come a punto di riferimento, la sua figura deve essere ciò che San Francesco d’Assisi è stato e continua ad essere per i Francescani o Sant’Ignazio di Loyola per i Gesuiti, vale a dire il fondatore, il maestro di spirito, il modello di educazione e soprattutto l’iniziatore di un movimento di risonanza mondiale, capace di proporre all’attenzione della Chiesa e della società, con una formidabile forza d’urto, i bisogni dei giovani, la loro condizione, il loro futuro. Ma come fare questo senza rivolgerci alla storia, che non è la custode di un passato ormai perduto, bensì di una memoria vive che è dentro di noi e ci interpella in funzione di attualità?
Al servizio della Chiesa
Ovviamente, per noi Salesiani di Don Bosco il triennio di preparazione è una chiamata a riscoprire le sue grandi ispirazioni, le sue profonde motivazioni, le sue scelte coraggiose. È vero che Don Bosco è stato un eccezionale comunicatore, che illuminava la mente e faceva buono il cuore. Tuttavia la sua vera grandezza è stata la sua totale dedizione ai giovani, missione della sua vita; la sua scommessa sul valore dell’educazione; il suo Sistema Preventivo, costruito sul triplice apporto della ragione, dell’amorevolezza e della religione; la sua capacità di coinvolgere ogni tipo di persone nella sua missione. Tutto ciò era frutto della sua profonda esperienza di Dio, che dava unità a tutta la sua esistenza.
Tutta la vita di Don Bosco è stata vissuta al servizio della Chiesa, perché la missione salesiana è situata nel cuore della missione della Chiesa. Don Bosco ha sognato e lavorato per portare il Regno di Dio da Torino fino agli estremi confini della terra.
Preghiera a Don Bosco
La preparazione e la celebrazione del Bicentenario sono un’occasione anche per riprendere con i giovani, i laici, la Famiglia Salesiana e il Movimento salesiano la preghiera a Don Bosco. Propongo una riformulazione aggiornata della preghiera “Padre e Maestro della gioventù”.
Padre e Maestro della gioventù,
San Giovanni Bosco,
docile ai doni dello Spirito
e aperto alle realtà del tuo tempo
sei stato per i giovani,
soprattutto per i piccoli e i poveri,
segno dell’amore
e della predilezione di Dio.
Sii nostra guida
nel cammino di amicizia
con il Signore Gesù,
in modo che scopriamo
in Lui e nel suo Vangelo
il senso della nostra vita
e la fonte della vera felicità.
Aiutaci a rispondere con generosità
alla vocazione
che abbiamo ricevuta da Dio,
per essere nella vita quotidiana
costruttori di comunione,
e collaborare con entusiasmo,
in comunione con tutta la Chiesa,
all’edificazione della civiltà dell’amore.
Ottienici la grazia della perseveranza
nel vivere una misura alta
di vita cristiana,
secondo lo spirito delle beatitudini;
e fa’ che,
guidati da Maria Ausiliatrice,
possiamo trovarci un giorno con te
nella grande famiglia del cielo.
Amen