Un Dio che si fa uomo,
perchè l'uomo possa farsi Dio.
Per l'immenso dono della tua
incarnazione, passione, morte e risurrezione,
noi ti contempliamo, ti adoriamo e preghiamo.
Fermati e pensa, rifletti, contempla, prega.
Dall'eternità Padre, Figlio e Spirito Santo, hanno previsto e desiderato con infinita Misericordia, che tutti noi, semplici creature, potessimo entrare a far parte della relazione d'amore che unisce le tre persone della Trinità, per sempre.
La strada che hanno scelto per realizzare questo progetto è la più semplice e la più umana, quella da cui tutti siamo passati: il grembo di una donna, il grembo di Maria.
Dall'eternità Maria è stata voluta, amata, preparata come un capolavoro perfetto perchè potesse dare carne e sangue al Figlio di Dio.
• Il cuore vivo di questo progetto è Gesù, il Figlio che si fa uomo, uomo perfetto e quindi è il nuovo Adamo, e dà origine ad un'umanità nuova.
• Proprio per questo, Maria, scelta per generarlo, è davvero la nuova Eva, la donna perfetta, come Dio l'ha sognata da sempre.
La Trinità ha realizzato in lei un capolavoro riempiendola del loro amore, così lei è stata in grado di collaborare pienamente a questo meraviglioso progetto che apre a tutti noi le porte della vita definitiva.
Per cantare la bellezza di Maria, piena di grazia, piena d'amore, la Chiesa la festeggia Immacolata.
E noi la ammiriamo mentre stringe tra le braccia quel tenero bambino in cui è presente la Santissima Trinità nel Figlio incarnato e la proclamiamo Madre di Dio.
Ascoltiamo un filosofo francese, Jean-Paul Sartre, che mentre era prigioniero a Treviri nel 1941, ebbe una autentica illuminazione e si espresse così:
"Sul volto di Maria è apparso uno stupore che non apparirà mai più sul volto di una creatura.
Maria, infatti, è l'unica creatura che, stringendo al petto Suo Figlio, può dirgli: «Dio mio!».
Ed è l'unica creatura che, pregando il Suo Dio, può dirgli: «Figlio mio!».
L’ha portato nove mesi e gli dà il seno e il suo latte diventerà il sangue di Dio.
Il Cristo è il suo bambino.
Maria sente nello stesso tempo che Gesù è suo figlio, il suo piccolo, e che è Dio.
Lo guarda e pensa: «Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne.
È fatta di me, ha i miei occhi e la forma della sua bocca è la forma della mia.
Mi assomiglia. È Dio e mi assomiglia!».
Un Dio piccolo che si può prendere fra le braccia e coprire di baci, un Dio caldo che respira e sorride".
Auguri!
Ti auguro che meditando sull'Immacolata e sul Natale il tuo cuore esploda in un inno di lode e di ringraziamento all'infinita Misericordia del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo che nella donna nuova, Maria, e soprattutto nell'uomo nuovo, Gesù, mostrano concretamente quello che hanno preparato anche per te, per me, per tutti.
Don Ferdinando Colombo
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