Riprende la scuola,
la sfida dell'educazione.
La campanella riporta i nostri figli a scuola. Noi tiriamo un sospiro di sollievo: «le vacanze sono finite, ora ci pensano gli insegnanti!»
"No ! - ci direbbe don Bosco, il santo educatore - non ci sono pause nell'educare, né vacanze, né deleghe perché l'educazione è un arte che si sprigiona da un cuore che ama".
Ascolta il testamento che Don Bosco ha consegnato ai suoi giovani:
Caro amico, io ti voglio bene con tutto il mio cuore.
Mi basta sapere che sei giovane perché ti voglia molto bene.
Nel tuo cuore porti il tesoro dell’amicizia del Signore.
Se lo conservi, sei ricchissimo.
Se lo perdi, diventi una delle persone più infelici e più povere del mondo.
Il Signore sia sempre con te, e ti aiuti a vivere come suo amico.
Se ti comporti così, ti assicuro che Dio sarà contento di te, e salverai la tua anima: la cosa più importante della vita. Dio ti regali una vita lunga e felice.
L’amicizia del Signore sia sempre la tua grande ricchezza nella vita terrena e nell’eternità. Sono il tuo amico
Sac. Gio. Bosco
Prima ancora di scriverle, queste parole Don Bosco le ha vissute giorno per giorno condividendo la vita dei suoi ragazzi a prezzo di grandi sacrifici, come d'altra parte fanno la maggior parte dei genitori.
Il segreto della genialità educativa di don Bosco era l'amore. Ne faceva rifornimento ogni mattina nella celebrazione dell'Eucaristia, nella preghiera filiale a Maria Ausiliatrice e così poteva poi regalarlo, durante il giorno, ai suoi collaboratori, agli insegnanti e ai ragazzi.
Ma quello che ardeva nel cuore di don Bosco non era sentimentalismo o ricerca di consenso. Don Bosco voleva il bene integrale del giovane, non solo lo sviluppo fisico che lui potenziava con il gioco, l'allegria, lo sport; non solo le capacità intellettuali per le quali ha sempre voluto i migliori insegnanti e i laboratori più aggiornati; ma soprattutto voleva la pace del cuore, la serenità di chi è in amicizia con il Signore.
Era solito dire: «Vi voglio felici oggi, vi voglio felici domani, vi voglio felici sempre».
Il suo progetto non era altro che il progetto del Signore su ciascuno dei giovani. Don Bosco non ha curato i suoi interessi, ma quelli di Dio.
Cara educatrice, caro educatore come vedi sono scelte semplici, anche se impegnative, sono alla tua portata; fai anche tu un progetto di vita in cui decidi che fai diventare tuo il progetto di Dio che vuole la piena felicità dei tuoi figli o dei ragazzi e ragazze che ti sono affidati. Organizza la tua giornata per avere la possibilità di incontrare il Signore nell'Eucaristia, almeno qualche volta lungo la settimana, per avere la forza della coerenza e il coraggio di proporre ai giovani mete alte e affascinanti.
Ti sarà utile la rivista «Sacro Cuore» che è scritta da educatori e si rivolge ad educatori con un linguaggio semplice, ma ricco di contenuto. La puoi ricevere gratuitamente semplicemente segnalandoci il tuo indirizzo.
Se vuoi rispondere a questo messaggio non usare il reply, ma indirizzati a operasal@sacrocuore-bologna.it; tra l'altro potrai così entrare nella "rete di persone che pregano le une per le altre" e che ogni mattina alle otto si uniscono spiritualmente all'Eucaristia che, a quell'ora, viene celebrata nel nostro bel Santuario di Bologna, proprio per chi ha messo l'Amore misericordioso di Gesù al centro della sua vita.
Un affettuoso saluto