Due feste che ci parlano di Cielo, di Paradiso
La festa di tutti i Santi e il ricordo dei nostri cari defunti arricchiscono di un particolare valore di intimità e di affettuosità tutto il mese di Novembre. Santi e defunti, riuniti in Cristo, sono più vivi di noi e giustamente li festeggiamo, li ricordiamo, preghiamo con loro.
Ci propongono una realtà definitiva, garantita da Cristo, finalmente raggiunta dopo la fatica di una vita tribolata. Aprono uno squarcio di pace serena nella Casa del Padre, che pone fine alle sofferenze fisiche e morali che a volte trasformano la nostra vita in un martirio.
Una festa in Paradiso per le nozze dell'Agnello
La Bibbia per descrivere la meta verso cui tende la storia umana non parla di un Paradiso astratto ma della festa di nozze, per farci balenare il destino di gioia a cui siamo chiamati.
In particolare nel libro dell'Apocalisse, l'ultimo della Bibbia, leggiamo al capitolo 19:
lo,Giovanni, udii come una voce potente di una folla immensa nel cielo che diceva: «Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio». Udii poi come una voce di una immensa folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano: «Alleluia! Il Signore, il nostro Dio, dominatore dell'universo, ha stabilito il suo regno. Rallegriamoci ed esultiamo, diamogli onore e lode, perché è venuto il momento delle nozze dell'Agnello. La sua sposa si è preparata; le è stato dato da indossare un abito splendente, di lino puro: le opere giuste di quanti appartengono al Signore». Poi l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al pranzo di nozze dell'Agnello».
La sposa è la Chiesa in continuo cammino di perfezionamento
La Chiesa è fatta di tutti noi che, già uniti a Cristo per mezzo del Battesimo, siamo ora in cammino su questa terra e sostenuti dalla spiritualità cristiana siamo in progressione di crescita nell'amore. È la Chiesa pellegrina.
La Chiesa è fatta anche dai nostri cari defunti e da tutti coloro che ci hanno preceduto nel pellegrinaggio terreno e ora, dopo la morte, stanno purificandosi dalle scorie del peccato fino a raggiungere "la misura di Cristo". È la Chiesa che si purifica.
La Chiesa soprattutto è fatta da coloro che finalmente sono in perfetta comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e vivono le nozze dell'Agnello in un arricchimento continuo e inesauribile di amore. È la Chiesa della pienezza d'amore.
Tutti invitati al banchetto dell'Eucaristia
A noi ancora in cammino in questa via di progressivo Gesù dice: «Venite al pranzo di nozze».
Sediamoci insieme alla tavola dell'Eucaristia per rinsaldare la comunione d'amore, unico valore che dà senso alla vita: a capotavola c'è Cristo risorto, al suo fianco i nostri cari che sono già avvolti nel suo amore, di fronte ci mettiamo noi pur con tanti dubbi e paure, ma con nel cuore la grande speranza che un giorno la comunione sarà perfetta. Nostra luce è la sua parola, nostro cibo il suo corpo donato e il sangue versato, vero segno d'amore e caparra di realtà definitive.
Il significato della Messa in suffragio per i nostri morti
Nell'Eucaristia si ricostruisce la vera comunione con loro.
Noi offriamo preghiera e un'offerta in denaro come segno del nostro amore per contribuire al loro progressivo trasfigurarsi in Cristo.
Loro intercedono per noi chiedendo alla Santissima Trinità di guidarci nel percorso della vita che un giorno ci porterà ad incontrarci e a rendere definitiva la nostra comunione con loro, in Cristo.
La celebrazione dell’Eucaristia è il punto di incontro tra noi e loro: convocati alla mensa di Cristo, noi i sopravvissuti e loro i viventi, anticipiamo la comunione che ci unirà per sempre.
Più del marmo delle tombe e dei fiori, è la celebrazione della Santa Messa in loro ricordo che testimonia il nostro amore e la nostra speranza.
Non perdiamo questa meravigliosa tradizione cristiana di far celebrare le Messe per loro, perché è proprio nel celebrare l'Eucaristia insieme, che noi gli vogliamo davvero bene e che loro ci ricambiano generosamente con la loro protezione.